VISIONNAIRE

“A RIVEDER LE STELLE 2.0”

di Simone Ranieri

Il 2022 segna un importante upgrade narrativo nello spettacolo “A riveder le stelle”; già nel suo nuovo pay off, che diventa appunto “Il più spettacolare viaggio d’amore nell’Inferno di Dante”, è dichiarato che il percorso verso la conoscenza e la salvezza sarà scandito dall’amore… amore in tutte le sue forme… amore in tutti i suoi limiti.

Fil Rouge – fil rouge in tutti i sensi dato che il filo rosso sarà la costrizione e punizione di Paolo e Francesca – è la storia d’amore dei due amanti assassinati. Amore mai espresso in vita che invece, per assurdo, si compie nel luogo più impensabile ed ostile per quel sentimento: l’Inferno.
L’Amore cresce e si alimenta proprio dinanzi alla fiere ed ai personaggi mitologici della Divina Commedia che a loro volta ne accettano la naturale forza abbandonandosi al suo impeto.

“C’è bisogno di speranza nell’amore… nell’amore che tutto move… fino… A riveder le stelle”

 

Ma con Ranieri, in “A riveder le stelle 2.0”, attraverso i grandi personaggi dell’Inferno scopriremo l’amore in tutte le sue sfaccettature.
Vivremo l’amore per le proprie ambizioni al fianco di Ulisse e del suo naufragio; l’amore carnale della passione nel grande corale del tango dei lussuriosi; l’amore per i propri maestri nel rapporto paterno tra Virgilio e Dante; l’amore carico di rabbia per i propri figli dannati nell’esplosione d’ira del mito di Caronte etc…

A RIVEDER LE STELLE 2.0 è molto più di un omaggio al sommo poeta è un meraviglioso viaggio d’amore, andata e ritorno, fino al centro della terra.

Non solo Dante Alighieri ma innumerevoli riferimenti a ricorrenze, personaggi storici ed artisti. Dal maestro del tango contemporaneo Astor Piazzolla all’omaggio a Zeffirelli con le musiche di Nino Rota. Dal dualismo tra Enea ed Ulisse al j’accuse a Ponzio Pilato…

Viviamo il quotidiano non curandoci del prossimo, soddisfacendo vezzi ed evasioni con assoluto egoismo.
Guardiamo l’unione e la condivisione con diffidenza… fino a nasconderla ed opprimerla con violenza

In questo spaccato di vita reale riconosciamo Paolo e Francesca, in una drammaturgica colata d’oro simbolo delle loro ferite. Imprigionati – con un esile filo rosso – nel loro legame mai espresso

Indifferente ed inerme incontriamo Dante. Personaggio folle ed inebriato in continua evasione dalla sua condizione attuale che cadrà nell’amara angoscia del nulla, della morte.

 

I° CANTO

Il Poeta è un viandante al pari di ogni uomo, pellegrino in cammino verso la salvezza eterna, essere imperfetto alla ricerca della perfezione divina.

La percezione di un bagliore di luce accende la speranza e spinge lo spettatore a proseguire in questo viaggio. Terrificante, duro, difficile.
Dinanzi alla lupa – quando l’ostacolo sembra realmente insormontabile – lo sforzo viene premiato ed incentivato da un aiuto, quasi divino. La trinità di fede che ci guida e ci accompagna nel lungo percorso.
E’ l’apparizione di Virgilio del Visionnaire che vive ed esiste in triade
Tre come la trinità, tre come le fiere, tre come gli stili poetici di Virgilio. I tre Virgilio in contrapposizione alle tre facce di Lucifero
I personaggi sono: il Virgilio Lume della ragione che illumina il cammino di Dante; il Poeta stesso che dà voce e compie il viaggio al fianco del pellegrino; il lacerato eroe Enea, principale protagonista di Virgilio stesso e personaggio a cui Dante si ispira

 

III° CANTO

Dopo aver affrontato le fiere e conosciuto Virgilio il gruppo si getta oltre la porta infernale – messa in scena polisensoriale – dove trova gli Ignavi ed ammira Caronte grazie ad una imponente ed inedita installazione acrobatica aerea

Sarà evidente lo sdegno ed il distaccamento per coloro che in vita non hanno assunto responsabilità.

Incontriamo «colui che fece per viltade il gran rifiuto». Le evidenti stigmati sul danzatore – come da legge del contrappasso che domina l’inferno – rappresentano nel disegno del Visionnaire Ponzio Pilato, colpevole di non aver colto l’occasione di salvare Gesù Cristo.

Ed ecco Caronte, che Visionnaire rispetta tanto da garantire una fedele rappresentazione virgiliana del personaggio. Sarà infatti il Virgilio Enea, il primo a riconoscere il vecchio nocchiero.

Nella scena a seguire assisteremo alla resa dei conti anche per Enea.

Non è più quell’avventuriero ricco di entusiasmo e carisma. E’ un uomo rimasto solo, schivo, diffidente, ancora imprigionato nella sua condizione di capo gruppo nel percorso del Visionnaire.

Il suo sarà un assolo dove dichiarerà la sua frustrazione e stanchezza nel dover sempre sopportare il fardello dei suoi compagni. Ma non c’è risoluzione nella sua condizione, perché Enea è Uomo…. E fa quello che deve fare.

 

V° CANTO

Il visitatore prosegue lungo il V canto e finisce per essere soggiogato dalla forza dell’amore.
Non c’è luce, ma solo un forte rumore di vento quale mancanza di lucidità e di ordine, assenza di razionalità e abbandono del corpo ai propri istinti.

In questo quadro sarà evidente il dualismo tra la prima e la seconda coreografia.
Gli acrobati hanno il loro grande tessuto rosso, che da’ loro forza, li unisce ed alimenta la loro passione. Il loro amore è carnale. I loro movimenti sono controllati e sicuri.
La coreografia è un inno di passione che li porta addirittura a volare; planano in una danza aerea sopra gli spettatori.

Paolo e Francesca, invece, sono legati/imprigionati da un esile filo rosso.
Per quanto sia fine, però, li costringe nei movimenti che sono in disequilibrio accompagnandoli in una danza fragile e delicata, dove il loro amore e la loro passione non si compie mai
La coreografia è un canto di dolore

I costumi di Paolo e Francesca, in realtà, ricordano Lancillotto e Ginevra – i protagonisti del libro che li ha fatti innamorare. Continua in questo modo il gioco di alter ego alla base dei personaggi del Visionnaire

Il passo a due di danza aerea è un omaggio ad uno dei più grandi musicisti del XX secolo: l’autore e musicista Astor Piazzolla del quale, proprio nel 2021, si celebra il centenario dalla nascita mentre Paolo e Francesca, nel loro grido d’amore, sono accompagnati dalle note del Maestro italiano Nino Rota in “A time for us”, non a caso colonna sonora di Romeo e Giulietta.

 

XXVI° CANTO

Il viaggio prosegue e nonostante il viaggiatore si trovi ancora all’inferno, l’ambientazione appare ora insolita. Con calma e compostezza ci si prepara alla riflessione, alla resa dei conti: può il solo ingegno umano portarci alla salvezza?
Il visitatore si trova allora faccia a faccia con la grandezza dell’astuto Ulisse, uno dei più grandi show di fuoco, che si consuma lentamente fino a rassegnarsi inesorabilmente alla propria fine.

Sarà il Virgilio Enea ad intraprendere un silenzioso dialogo con Ulisse. Un confronto che non ha bisogno di parole perchè conosce le peripezie ed i più intimi stati d’animo dell’avventuriero.

 

XXXI° CANTO

Giunti al pozzo dei giganti, più maturo nel suo percorso di conoscenza, Dante in un numero di illusione evocherà la sua musa con la quale intraprenderà una danza lieve… ma come leit motiv del Visionnaire, all’improvviso la condizione sarà ribaltata. Assisteremo così ad un imponente gigante che afferrerà Dante fino a deporlo nel cocito ghiacciato.

 

XXXIV° CANTO

Scorgiamo in lontananza grandi ali di pipistrello ed il più nutrito gruppo di artisti per il grande canto corale finale.
Nei tre grandi cerchi, tre come le bocche di Lucifero, riconosciamo i peggiori traditori soggiogati in una grande installazione, in un’ambientazione glaciale ove le anime danzano con frequenti contrazioni e movimenti alienati, dando vita ad un quadro dinamico e spettacolare che si chiude con i tre Virgilio al pari delle tre bocche di Lucifero.

 

REPRISE

L’atmosfera si distende per una solenne celebrazione dell’amore.
La presa di coscienza ed il viaggio di conoscenza porta tutti i personaggi ad una chiara consapevolezza, riconoscendo coloro che potranno portarci alla salvezza… che potranno portarci “A Riveder Le Stelle

 

VISIONNAIRE Performing Arts Experience
Presenta

A RIVEDER LE STELLE 2.0
di Simone Ranieri

Distribuzione
NEXTIME EVENTI di ALBERTO DI ROSA

Regia
SIMONE RANIERI

Coreografie
DAVIDE ATTUATI
ANNA KOLESAROVA

Disegno luci
SALVATORE NOSTRATO

Costumi
GIADA MASI
ALICE MANENTE

Disegno audio
MICHAEL PRADO

Scenografie
CRISTIANO MAZZARELLA
PETER PORAZIK

Make Up
ANNA LAZZARINI
GIADA GILARDONI

CAST

Dante
SKIZZO DAVIDE NICOLOSI

Francesca Da Polenta
ELENA DALE’

Paolo Malatesta
ANTONIO CARDELLI

Caronte
DAVIDE AGOSTINI

Virgilio Poeta
MARCO MIGLIAVACCA

Virgilio Lume della Ragione
DANIELA ZAHARIEVA MOMCHEVA

Virgilio Enea
ANTONIO PARISI

Leone e Lucifero
STANLEY PAGANI

Lupa e Lucifero
ANNALISA LOIODICE

Lonza e Lucifero
CHIARA MARINO

Ponzio Pilato
CESARE D’AMICO

Lussuriosi
DAVIDE AGOSTINI
FRANCESCA MOTTOLA

Ulisse ed i fraudolenti
MARCO MIGLIAVACCA
NICOLÓ ZAGGIA

Dannati e corpo di ballo
ELENI QUARTANA
MAURO ARDENTI
JACOPO PAONE
CESARE D’AMICO
EMANUELE IMPERATORE
LAURA CADEI
ALESSIA MARTINELLI
MATTEO PASSERO

Compagnie ospiti
ELEMENTZ ART ENTERTAINMENT
LIBERI DI… PHYSICAL THEATRE
ONIRICA – UNITED ARTISTS PERFORMER

CREW

Tour manager
ALESSANDRO PETTINICCHIO

Assistente di produzione
MELISSA NANNI

Produzione installazioni performative
ALESSANDRO ROSSI
DAVIDE GIAVAZZI
EMANUELE AVERSA

Rigger
STEFANO PRIBAZ

Produzioni video
MIRCO PASSERO

Grafica
SAMANTHA SANTONI

Social Media Manager
MARTINA TOSOLINI

Ufficio Stampa
ALAN GASPERONI